Premessa e nota degli autori
Il metodo originale, sviluppato da lei e dai suoi collaboratori ed eredi dell’insegnamento nel corso di oltre 70 anni ad oggi,
è attualmente diffuso in tutto il mondo.
L’Ingham Method® è insegnato esclusivamente nelle scuole IIR da professionisti autorizzati e appositamente preparati.
In questo modo l’International Institute of Reflexoloy® può e si fa garante della preparazione dei suoi insegnanti e della corretta trasmissione del metodo originale.
Esistono altre forme e metodi riflessologici, diffusi anche in Italia, che prendono spunto dalle scoperte della Ingham.
Infatti molte persone, in tutto il mondo, pur utilizzando come base principi simili, hanno sviluppato negli anni metodiche e tecniche proprie differenti; creando anche scuole per l’insegnamento.
A questo proposito sarà utile perciò saper fare le dovute distinzioni, in base a come è stato preparato l’operatore in questione e secondo le finalità specifiche di ciascuna metodica riflessogena.
Troviamo infatti diversi orientamenti e modalità di applicazione che possono andare da: la cura del benessere, al semplice rilassamento, il massaggio, l’utilizzo nell’ambito della cure estetiche, o l’auto-trattamento.
In molti casi, inoltre, queste tecniche riflessogene vengono utilizzate parzialmente, ovvero come compendio ad altre discipline naturali per la salute e il benessere, oppure affiancano vari sistemi curativi, sia di origine occidentale che orientale.
NOTA:
Questa dissertazione non si propone come analisi comparativa, né intende riflettere una forma di giudizio sulla validità delle discipline altre dal Metodo Ingham.
Ma la speranza è invece di fornire uno strumento e valido punto di riferimento a chi avesse necessità di orientare correttamente la scelta di un proprio percorso di formazione professionale nell’ambito del benessere e delle cure naturali.
Come nasce la Riflessologia?
Le origini della riflessologia affondano chiaramente nella storia dell’Antico Egitto, come dimostrano le iscrizioni ritrovate nella tomba del medico a Saqqara in Egitto. La traduzione dei geroglifici recita così: “Non mi far male.” Risposta del medico: “Agirò in modo da ricevere le vostre lodi.”
Non possiamo determinare l’esatto rapporto fra l’antica arte praticata dai primi egiziani e la riflessologia così come la conosciamo oggi. Varie forme di manipolazione dei piedi per apportare salute sono state in uso in tutto il mondo antico.
Il dott. Riley ritiene che questa forma di cura si sia diffusa a partire dall’Egitto attraverso l’Impero Romano.
La teoria zonale del Dott. Fitzgerald
La teoria zonale ha anticipato la moderna riflessologia, nata con il dottor William H. Fitzgerald, M.D [Fu il dott. Edwin Bowers, M.D, ad incoraggiare Fitzgerald a pubblicare i molti articoli che aveva scritto sul tema della analgesia zonale. Nella prefazione ad “Alleviare il dolore in casa”, il loro libro scritto a quattro mani e pubblicato nel 1917, dice: “L’umanità sta aprendo gli occhi al fatto che la malattia, nella maggioranza dei casi, è un errore – del corpo e della mente”. E davvero è così. Il dott. Fitzgerald era stato otorinolaringoiatra al Boston City Hospital a Boston e al St Francis Hospital nel Connecticut.
Chiama analgesia zonale il suo metodo di applicare pressione sulle prominenze ossee o sulle aree corrispondenti alla ferita stessa. Per ottenere la desiderata riduzione del dolore o analgesia, Fitzgerald usa anche dei punti di pressione sulla lingua, sul palato e sulla parete posteriore della faringe. Utilizza come strumenti: elastici, mollette e pettini in alluminio per le mani, pinze linguali, retrattori nasali, e per la faringe un divaricatore palpebrale per uso medico. Crea la prima mappa longitudinale delle zone del corpo.
La teoria delle zone
Il dott. Fitzgerald scopre un fatto molto interessante, ovvero che applicare pressione sulle zone non solo lenisce il dolore ma anche agisce sulla causa scatenante.
Lo stesso risultato si ottiene oggi con la riflessologia, basata in parte sulla teoria delle zone. Il dott. Shelby Riley, M.D., aveva lavorato a stretto contatto con il dott. Fitzgerald, sviluppando ulteriormente la teoria zonale. Pare abbia aggiunto zone orizzontali per le mani e i piedi, oltre alle zone longitudinali, individuando così i singoli riflessi secondo la teoria delle zone.Riley, come Fitzgerald, era un sostenitore della pressione continua sul riflesso o punto di contatto.
Eunice D. Ingham
Eunice D. Ingham, fisioterapista, lavorò a stretto contatto con il dott. Riley e restò affascinata dal concetto di terapia zonale, cominciando a sviluppare nei primi anni 30 la sua teoria dei riflessi sul piede. Ebbe l’opportunità di trattare centinaia di pazienti, cui ogni punto riflesso era stato accuratamente e laboriosamente controllato e ricontrollato, finché poté stabilire in tutta certezza che i riflessi sui piedi sono l’ esatta immagine speculare degli organi del corpo. Il dott. Riley la incoraggiò a scrivere il suo primo libro, intitolato “Storie che i piedi ci possono raccontare” dove Eunice documentò i casi trattati e mappò attentamente i riflessi sui piedi, così come li conosciamo oggi.
Il libro, uscito nel 1938 e tradotto successivamente in sette lingue, diffuse i benefici della riflessologia ben oltre i confini degli Stati Uniti. La confusione tra riflessologia e terapia zonale ebbe inizio quando un editore straniero trasformò il nome del libro della Eunice “Storie che i piedi possono raccontare” in “Terapia zonale”, tant’è che in alcune parti del mondo [la riflessologia] è intesa ancora come terapia zonale. C’è però una netta differenza fra le due terapie. La terapia zonale si avvale unicamente delle zone per determinare quale area lavorare, mentre la riflessologia usa sia le zone che il modello anatomico per individuare l’area o le aree dove intervenire.
Eunice Ingham si trovò invitata a molti laboratori della salute, dopo la pubblicazione del suo libro. Girò il paese recensendolo. Solo persone malate e in difficoltà la seguivano nelle recensioni del libro e nei laboratori. Eunice insegnava curando le persone, parlando dei loro specifici problemi di salute. Quando queste persone malate, abbandonate da tutti, cominciarono a migliorare, la voce si sparse e la riflessologia divenne più nota alla professione medica oltre che alle persone comuni.
Dwight Byers
Dwight Byers cominciò ad aiutare Eunice Ingham con i suoi seminari nei tardi anni 50.
Nel 1961 Dwight Byers e la sorella Eusebia Messenger, infermiere, si associarono a tempo pieno alla zia Eunice nei suoi laboratori. Sette anni dopo divennero responsabili per proseguire l’insegnamento della riflessologia secondo i dettami dell’Istituto Internazionale di Riflessologia. Eusebia si ritirò a metà degli anni 70 e Dwight Byers creò l’ International Institute of Reflexology®, che perfezionò ulteriormente le teorie e tecniche della riflessologia.
Eunice Ingham morì nel 1974 all’età di 85 anni, pienamente convinta che la Riflessologia potesse contribuire ad alleviare le sofferenze umane.
Girò con questo messaggio fino all’età di 80 anni. Contributi indiscutibili di Eunice Ingham al mondo della riflessologia sono:
1. La scoperta che i riflessi sui piedi sono l’immagine speculare di tutti gli organi, ghiandole e parti del corpo – la rappresentazione grafica dei riflessi secondo il modello dell’anatomia.
2. La pressione alterna, che ha sul corpo un effetto stimolante, piuttosto che intorpidente, come dimostrò il Dott. Fitzgerald.
3. Portare la riflessologia al pubblico e alla comunità non-medica, oltre che a naturopati, chiropratici, osteopati, massaggiatori, e fisioterapisti.
Dwight Byers e la moglie Nancy hanno attivamente formulato e consolidato gli insegnamenti di Eunice Ingham attraverso l’Istituto Internazionale di Riflessologia®. Dwight ha scritto nel 1983 “Una migliore salute con la riflessologia del piede. Metodo originale Ingham®“, edizione rivista e corretta nel 2001, tradotta in italiano “La Riflessoterapia del Piede”. Dwight Byers ha dimostrato la stessa dedizione della zia Eunice Ingham nel promuovere la riflessologia ed uno stile di vita più sano in tutti gli stati d’America e in molti altri paesi lontani come Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Europa, Israele, Sud Africa e Sud America.
Queste sono le persone che hanno sperimentato, sviluppato e posto le solide fondamenta della riflessologia che oggi conosciamo.